sabato 16 agosto 2014

Esercito napoleonico in marcia

English: Napoleonic army on the march
Français: Armée napoléonienne en marche
Deutsch: Napoleons Armee auf dem Vormarsch
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Lo spostamento di un'armata da un luogo ad un altro, in periodo di guerra in epoca napoleonica, era un'attività quantomeno complessa. I mezzi tecnologici a disposizione erano praticamente nulli e si riducevano ai carriaggi ed al supporto dei cavalli e dei muli. La truppa medesima al fine di non consumare inutilmente, e irrimediabilmente, gli stivali utilizzavano gli zoccoli in legno sovente con la suola fornita di chiodi, o meglio della testa di questi, al fine di non consumare gli zoccoli stessi.

La comunicazione fra i vari reparti, la consegna degli ordini e qualunque allo tipo di informazione avveniva esclusivamente tramite 2 tipi di flussi: quello scritto portato a cavallo e la comunicazione sonora tramite le trombe ed i tamburi.

Esercito napoleonico in marcia
Senza voler entrare nei dettagli e rimandando alla copiosa documentazione esistente, ad esempio in "Della guerra" (Vom Kriege) di Carl von Clausewitz, con questo post affrontiamo la disposizione delle truppe per la marcia. Naturalmente la dimensione dei vari elementi che compongono l'armata saranno di dimensione maggiore o minore in base alla dimensione dell'esercito in movimento.

Vediamo ora un esempio di disposizione di un (piccolo) esercito in assetto di marcia:

Disposizione di esercito napoleonico in marcia
Già a prima vista si nota un nucleo con una sorta di ragnatela di unità che lo circonda. Naturalmente queste non sono disposte a caso ma ognuna di queste ha un compito preciso. Vediamo di seguito le aree di competenza delle varie unità che compongono l'esercito in marcia:

Individuazione delle aree di competenza
Di seguito individuiamo i vari settori secondo i numeri riportati nell'immagine:
1: Nucleo dell'esercito in marcia.
2: Fronte. Si tratta di quella parte dell'esercito che è predisposto a fronteggiare un inaspettato attacco frontale del nemico
3 e 4: Ali destra e sinistra. Unità predisposte a difendere il nucleo. In caso di attacco nemico devono fronteggiare il nemico e dare il tempo al nucleo a disporsi in ordine di battaglia.
5: retroguardia. Unità preposte a guardare le spalle del nucleo per evitare attacchi improvvisi dal retro. In caso di manovra di ritirata dell'esercito, sia tattica che dopo una sconfitta, questa parte dell'esercito deve difendere il nucleo dell'esercito dagli attacchi della cavalleria del nemico volta all'inseguimento.
6 e 7: Ali esterne. Composte da cavalleria leggera. Devono individuare un pericolo laterale ed avvisare le ali della situazione.
8 e 9. Avanguardia; avanzata e arretrata. L'avanguardia avanzata deve individuare la presenza del nemico lungo la linea di marcia. Si trattava di cavalleggeri dotati dei cavalli più veloci in quanto devono avvisare nel minor tempo possibile l'Alto Comando. l'Avanguardia arretrata deve ripulire l'area da cecchini, spie, nuclei di resistenza etc.
Fronte ed avanguardie
Di seguito è rappresentata la sezione di terreno di competenza, in avanzata, per ogni unità. Ossia ogni unità doveva verificare l'ampio triangolo dinnanzi a sé, sino ad incrociare l'unità adiacente al fine di non lasciare aree scoperte.

Le aree di competenza delle varie unità
Di seguito la rappresentazione del nucleo dell'esercito.

Il nucleo dell'esercito in marcia
Di seguito la definizione delle varie aree che compongono il nucleo dell'esercito:

Le aree di competenza del nucleo dell'esercito
Vediamo che in nucleo è diviso in 3 tronconi: Nucleo avanzato, centrale ed arretrato. Inoltre abbiamo le "Spalle" che servono di rinforzo nella parte avanzata e di difesa dell'artiglieria e dei cariaggi.

Si notano anche le aree di competenza per le ali, suddivise in ali avanzate ed arretrate.

Di seguito la retroguardia.

La parte terminale dell'esercito e la retroguardia
L'area di competenza della retroguardia
A differenza dell'avanguardia, la retroguardia ha la competenza di area retroattiva. Ossia verso le spalle e non verso il nucleo dell'esercito.

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