venerdì 22 agosto 2014

Manovre militari classiche: Attacco da una posizione difensiva

English: The classical manoeuvres of warfare: Attack from a defensive position
Français: Les manœuvres classiques de la guerre: Attaque d'une position défensive
Deutsch: Die klassischen Manöver der Kriegsführung: Angriff aus der Defensive
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Con questo post affrontiamo la manovra classica di attacco (contrattacco) da una posizione difensiva.

Questa manovra è affrontabile da quel comandante che subisce un attacco ed è nelle condizioni di equilibrio con l'esercito nemico.

Prendiamo esempio da 2 eserciti equilibrati che si fronteggiano e sono organizzati, entrambi, nel modo classico: centro, 2 ali e riserva.

Posizione iniziale.
Attacco frontale
L'esercito nemico prende l'iniziativa e sferra un attacco frontale.

Il centro dell'esercito attaccato retrocede
Il comandante dell'esercito che subisce l'attacco fa retrocedere il centro permettendo l'incuneamento dell'esercito nemico.

La retroguardia manovra sui fianchi
La retroguardia dell'esercito che ha subito l'attacco fa manovrare la riserva sui fianchi.

Attacco sui fianchi
Il fronte si prolunga sui fianchi e la riserva, rinforzata da unità disimpegnate dal fronte centrale, attaccano violentemente i fianchi nemici.

A questo punto il comandante dell'esercito che ha preso l'iniziativa si trova con il proprio centro incuneato fra le ali nemiche e quindi in posizione "difficoltosa" e subisce l'attacco sulle ali. O riesce a respingere quest'ultimo attacco o è costretto a ritirarsi per non subire una disfatta.

Artiglieria: l'angolo morto

English: Artillery. Dead corner
Français: Artillerie. Angle mort
Deutsch: Artillerie. Toten Winkel
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Con questo post voglio affrontare un problema dell'artiglieria. Noi sappiamo, non foss'altro che da von Clausewitz, che chi è sull'alto e deve difendersi ha un vantaggio fra chi è in basso e deve attaccare. Ma questo vale per la fanteria. Già la cavalleria è esclusa in quanto difficilmente può combattere su terreni scoscesi. Ma anche l'artiglieria ha una difficoltà. Il cosiddetto "Angolo morto". Ossia un'area ove l'artiglieria non riesce a colpire. Vediamo come e perché.

Come noto l'artiglieria ha vantaggi nei confronti della fanteria: può colpire più lontano, anche più velocemente. Da distanze più ravvicinate possono colpire con granate o anche a mitraglia. Poi possono cambiare angolo di tiro più velocemente che la fanteria. I serventi ai pezzi fanno ruotare l'affusto e possono sparare verso un'altra direzione mentre la fanteria deve compiere una manovra.

Misurazioni per tiro in pianura.
Ma tutto ciò vale se la batteria è in pianura. Si verifica l'angolo e si verifica la distanza.

Tiro in pianura
Sia che il tiro sia effettuato da un cannone, in rosso ad alzo zero, che da un obice (howitzer, Obusier, Haubitze), arancio, non vi sono problemi.
I problemi sorgono quando il tiro è effettuato da un'altura.Innanzi tutto occorre calcolare la maggiore distanza che il proiettile compie in quanto quando ha terminato la sua spinta propulsiva, per inerzia, durante la discesa tende ancora ad allontanarsi.

Tiro da altura
Ma il problema sorge quando l'obiettivo è troppo vicino alle pendici e quindi entra nell'angolo morto. Poiché non è possibile posizionare la canna con angolo negativo (il minimo è zero) con l'artiglieria non è più possibile colpire l'obiettivo. Si può tentare con l'obice con un tiro molto arcuato ma di difficile realizzazione.

L'angolo cieco
Di seguito un'immagine grafica del tiro da un'altura.


Come si vede chiaramente il tiro invece di colpire a 300 mt di distanza se fosse stato in pianura colpisce a 350 mt di distanza.
Pertanto l'obiettivo giunto alle pendici è quantomeno salvo dal tiro dell'artiglieria.

Clausewitz: la marcia

English: the march
Français: le mars
Deutsch: die marsch
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Con questo post voglio riassumere brevemente, e di nostro interesse, quanto mirabilmente illustrato da von Clausewitz nel Libri 5° capitoli X°, XI° e XII° della sua opera "vom Kriege": la marcia delle unità militari.

In primo luogo i dati forniti da von Clausewitz sono in Miglia Prussiane, unità di misura desueta che corrisponde a circa 7,5km attuali. Scrive che un reparto militare può percorrere, marcia normale, 3 o 4 miglia al giorno (dai 22,5 ai 30 km) in condizioni normali. Ossia terreno adatto fornito di strade sufficientemente larghe. Con una marcia forzata la distanza può raggiungere le 5 miglia (circa 35 / 40 km) ma questa può essere sostenuta solamente per brevi periodi. La cosiddetta marcia disperata, per giungere in soccorso di battaglie in corso, può giungere sino alle 6,5 miglia (circa 45km) ma può essere percorsa per un solo giorno o meglio frazione di esso in quanto la truppa ne esce spossata.

Quindi vengono affrontati gli spazi occupati dalle varie unità, ossia la lunghezza delle colonne su strada:
a) 1 Compagnia di artiglieria con cariaggi (salmerie) = 200m
b) 1 Brigata di fanteria con cariaggi = 500m
c) 1 Brigata di cavalleria con cariaggi = 1.500m
d) 1 Divisione (5.000 uomini) con cariaggi = 3.500m
e) 1 Corpo d'Armata (25.000 uomini) con cariaggi = 25km

Come evidente da questo ultimo dato se noi volessimo far marciare un corpo d'armata su un'unica colonna quando i primi reparti sono arrivati alla destinazione prevista per la giornata (circa 8 ore) gli ultimi reparti dovrebbero ancora partire.
Ma non solo. Entra in gioco la famosa intuizione di von Clausewitz: l'attrito. Ossia i ritardi dovuti alle più diverse cause (da ruote che si rompono a ponti stretti etc) che si sommano e provocano ritardi anche notevoli ai reparti che seguono.

A questo punto vengono proposte le soluzioni: una certa distanza fra un reparto ed il seguente, anche un'ora, al fine di ovviare all'intoppo prima dell'arrivo del reparto successivo. Ma questo sistema porterebbe a raddoppiare gli spazi occupati. Quindi la soluzione è quella di dividere le unità in corpi più piccoli e farli marciare su strade parallele da una distanza massima di un'ora di marcia da quello affiancato. In caso di minaccia di nemico gli spazzi dovrebbero essere ridotti fatto salvo la disponibilità di strade. Perché la marcia per i campi rallenta di molto i cariaggi.

Di seguito alcune immagini che illustrano quanto descritto:

Una Compagnia d'Artiglieria
Una Brigata di Fanteria
Una Brigata di Cavalleria
Una Divisione su unica colonna
Come visto tale organizzazione non è consigliata se non in casi particolari, ad esempio la marcia di un intero Corpo d'Armata.

Una Divisione su 3 colonne parallele
La Brigata di Cavalleria è stata divisa nei 2 Reggimenti e posta alle ali. L'Artiglieria marcia nel corpo centrale.

Distanza consigliata per le marce parallele

lunedì 18 agosto 2014

Manovre militari classiche: Avvolgimento di entrambi i fianchi

English: Classical manoevres: Envelopment of both flanks
Français: Manœuvres classiques: Enveloppement des deux flancs
Deutsch: Klassische Manöver: Umhüllung der beiden Flanken
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Con questo post affrontiamo la manovra di avvolgimento di entrambi i fianchi.

Schema della manovra (da D.G.Chandler)
Quando 2 eserciti si affrontano ed il comandante di uno dei due ritiene di essere in sufficiente superiorità può tentare la manovra di avvolgimento su entrambi i fianchi, detta anche "a tenaglia".

Fase 1: disposizione iniziale degli eserciti
Come da manuale classico i 2 eserciti sono schierati con un corpo centrale e 2 ali. Alle spalle la riserva.
Il comandante dell'esercito Blu, stesi i piani, ha già suddiviso la propria riserva ai lati.
In realtà questo è un errore in quanto il comandante nemico se se ne rende conto ed intuisce il piano può predisporre delle contromosse.

Fase 2: attacco frontale su tutto il fronte
Il comandante Blu fa avanzare sia il corpo centrale che le ali. Ciò per impegnare completamente l'esercito Rosso.

Fase 3: la riserva Rossa copre le falle
Si crea un vasto fronte ed il comandante Rosso fa avanzare reparti della riserva per tappare eventuali falle o comunque dare supporto in punti ove si evidenziano criticità.

Fase 4: la riserva Blu inizia la manovra di avvolgimento
A questo punto il comandante Blu, certo della propria superiorità emana l'ordine di attacco avvolgente. Le sue colonne di cavalleria avanzano rapidamente seguite da raparti di fanteria di supporto. Non è presente delle immagini ma la cavalleria dovrebbe essere supportata da artiglieria a cavallo.

Fase 5: Le colonne Blu percorrono i fianchi del campo di battaglia
Le colonne dell'esercito Blu percorrono rapidamente i fianchi del campo di battaglia. Le ali dell'esercito Rosso sono impegnate nello scontro e non possono disimpegnarsi ed affrontare il nemico.

Fase 6: si aprono i fronti nelle retrovie
Si aprono fronti nelle retrovie dell'esercito Rosso. A questo punto il comandante dell'esercito rosso è in grave difficoltà e, molto probabilmente deve cercare di disimpegnare le proprie truppe facendole arretrare attraverso i nuovi fronti prima che il passaggio sia troppo stretto, altrimenti sarebbe la catastrofe. La sua abilità sarà quella di gestire bene la ritirata lasciando il campo al nemico.

Manovre militari classiche: Avvolgimento di un singolo fianco

English: The classical manoeuvres of warfare: Envelopment of a single flank
Français: Les manœuvres classiques de la guerre: Enveloppement d'un seul flanc
Deutsch: Die klassischen Manöver der Kriegsführung: Envelopment einer einzigen Flanke
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Con questo post affrontiamo la seconda manovra più classica: l'avvolgimento di un singolo fianco.

Mappa della manovra (da D.G.Chandler)
Per affrontare questa manovra il comandante deve disporre di una certa superiorità numerica generale e sopratutto di una sufficiente cavalleria nella riserva per poter effettuare la manovra con celerità.

Fase 1: dispiegamento eserciti
L'esercito "Rosso" ha disposto l'esercito secondo la disposizione classica: R1, R2 e R3: centro e 2 ali. R4 in riserva.
Così come ha dispiegato l'esercito il comandante dell'esercito "Blu". B1, B2 e B3: centro e 2 ali. B4 in riserva.  L'esercito blu dispone di una discreta cavalleria in riserva. Il comandante ha preventivamente disposto sulla propria ala destra dei rinforzi.

Fase 2: attacco secondario
L'esercito Blu attacca con la propria ala sinistra. L'esercito Rosso distacca parte della riserva per mandarla a supporto dell'ala attaccata.

Fase 3: inizio attacco sul fianco
Il comandante dell'esercito Blu comanda l'inizio della manovra avvolgente da parte di una sezione della propria riserva.

Fase 4: Attacchi centrali e manovra di avvolgimento
Sia il centro che l'ala destra dell'esercito Blu muovono all'attacco per impegnare l'esercito nemico. Nel frattempo le truppe impegnate nella manovra di avvolgimento proseguono la loro "corsa". In prima linea la numerosa cavalleria leggera e l'artiglieria a cavallo seguiti da altra cavalleria e dalla fanteria.
Nel frattempo il comandante dell'esercito Rosso, resosi conto del pericolo fa manovrare la propria riserva per fronteggiare il nemico in arrivo.

Fase 5: ultimo atto della manovra
Mentre le truppe Blu raggiungono l'obiettivo, ala destra dell'esercito Blu manovra per impegnare l'ala sinistra nemica affinché non possa intervenire sul fianco delle truppe in manovra avvolgente.

Fase 6: Scontro nelle retrovie
Oltre a tutto il fronte principale si è aperto il fronte secondario nelle retrovie dell'esercito Rosso. A questo punto il comandante dell'esercito rosso si trova in grave difficoltà in quanto:
1: ha la propria ala sinistra quasi circondata;
2: ha un grosso attacco alle retrovie che rischia di isolale il proprio esercito nel caso di sfondamento.

Ha solamente 2 soluzioni possibili:
1: riuscire a ricacciare il nemico che è giunto al suo fianco;
2: cercare di disimpegnarsi con il minor danno possibile.

Una resistenza ad oltranza, vista l'inferiorità numerica, può portare al disastro.

Manovre militari classiche: Attacco in ordine obliquo

English: The classical manoeuvres of warfare: Attack in oblique order
Français: Les manœuvres classiques de la guerre: Attaque en ordre oblique
Deutsch: Die klassischen Manöver der Kriegsführung: Angriff in Schräg bestellen
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Con questo inizio una serie di post con cui presento le manovre militari classiche, per l'epoca napoleonica, naturalmente. In questo caso presento l'Attacco in ordine obliquo. Si tratta della manovra più classica e più utilizzata sino alle guerre napoleoniche.

Schema dell'attacco in ordine obliquo (da David G. Chandler)
Partendo dal caso classico in cui 2 esercito si fronteggiano su 2 lunghe linee. Il comandante che prende l'iniziativa intuisce, o ritiene di intuire, qual'è l'ala più debole del fronte avversario, poniamo il destro, e quindi ordina un attacco "secondario" nei confronti dell'ala sinistra, per tenere impegnato il fronte, ed ordina un attacco "principale" nei confronti dell'ala destra.

Ricordo che l'ala destra o sinistra sono valide per chi guarda e quindi l'ala destra per un esercito sarà l'ala sinistra per l'altro e viceversa.

Di seguito alcune immagini che rappresentano, in forma alquanto semplificata, la manovra:

Posizione originale
1 e 2: dispiegamento degli eserciti che si fronteggiano.

Fase iniziale dell'attacco
Il comandante dell'esercito "Blu" prende l'iniziativa:
A: Attacco principale
B: Attacco secondario

Fase avanzata dell'attacco
A1 e A2: Attacchi principali
B: Attacco secondario

A questo punto i comandanti dei 2 eserciti dovranno solamente gestire la situazione. Il "Blu" cercherà di comprimere l'esercito "Rosso" inducendolo a cedere il campo. Il comandante dell'esercito "Rosso" cercherà, con la riserva, di tamponare e quindi respingere l'attacco principale o contrattaccherà dal lato dell'attacco secondario.

sabato 16 agosto 2014

Clausewitz. l'inseguimento dell'esercito sconfitto

English: The chase of the defeated army
Français: la chasse de l'armée vaincue
Deutsch: Der Verfolgung der geschlagenen Armee
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Con il presente intendo iniziare un nuovo filone di post. Il mio obiettivo è rappresentare plasticamente quanto mirabilmente descritto da Carl Phillip Gottlieb von Clausewitz. Prima attore e poi descrittore delle tattiche e strategie in epoca napoleonica nella sua opera Vom Kriege (Della Guerra).

Con questo primo post presento quanto illustrato nel "Libro 4° capitolo XII° - Mezzi strategici per sfruttare la vittoria". Ossia l'inseguimento dell'esercito sconfitto.

Il Clausewitz riassume che sino all'avvento di Napoleone l'esercito sconfitto, o meglio battuto, si ritirava e quello vittorioso si limitava ad occupare il campo di battaglia. Mentre le guerre napoleoniche avevano il fine di "atterrare" l'esercito nemico e non solamente di batterlo. Quindi il fine ultimo era quello di "distruggere" l'esercito nemico e non solamente fargli "cedere il campo".

Nel capitolo preso in considerazione Clausewitz afferma che vi sono 3 mezzi strategici per sfruttare la vittoria:
1: inseguimento dell'esercito nemico da parte della cavalleria. Questo mezzo ha sicuramente dei vantaggi: porta scompiglio nelle file nemiche e può trasformare la ritirata in rotta. Ma presuppone che si abbia una cavalleria sufficientemente numerosa ed, inoltre, questa tattica non può durare più di un giorno in quanto la cavalleria senza il supporto dell'intero esercito diventa vulnerabile.
2: inseguimento dell'esercito nemico da parte di una forte avanguardia formata dalle 3 armi (fanteria, cavalleria e artiglieria) che effettuano una pressione continua sulla retroguardia nemica senza dargli tregua. Questo mezzo tattico prevede un periodo a breve termine se non supportato dall'esercito che, ripresosi dalle fatiche della battaglia, dia supporto.
3: inseguimento dell'intero esercito che effettui pressione più o meno forte in base alle condizioni generali. Questo mezzo strategico può durare più a lungo.

Teniamo presente che l'esercito in ritirata ha un obiettivo logistico da raggiungere (città, fortezza, esercito alleato) quindi l'inseguitore deve stare attento a non perseguire scioccamente il proprio obiettivo per non correre il rischio di cadere in trappola. Il vero obiettivo è quello di raccogliere prigionieri (sbandati, feriti, disertori) e materiali (cannoni, carriaggi, fucili etc). Ciò renderà sempre più debole il nemico.

Esercito in ritirata inseguito dall'esercito vincitore
Clausewitz illustra le 3 tattiche di inseguimento da adottare in base alla situazione che deve valutare il comandante dell'esercito vincitore sul campo di battaglia:
1: inseguimento semplice con minima pressione sul nemico. Obiettivo: raccogliere quanto l'esercito nemico lascia dietro.
2: inseguimento con forte pressione se si ha la speranza di far trasformare la ritirata in rotta con conseguente disfatta dell'esercito nemico.
3: marcia parallela. Questa tattica presuppone l'intenzione strategica di far deviare il percorso dell'esercito nemico e condurlo in una trappola o comunque lontano dal proprio obiettivo. Il fine strategico è quello della resa dell'esercito nemico o la sua disfatta su un altro campo di battaglia. Difficilmente questa tattica è adottabile contro grandi eserciti.

Di seguito alcune immagini che illustrano quanto descritto:

Caso 1: Inseguimento semplice con minima pressione sul nemico in fuga.

Caso 1: cavalleria che insegue l'esercito sconfitto
1: esercito in ritirata
2: retroguardia che cerca di arginare la cavalleria inseguitrice
3: cavalleria inseguitrice

Caso 2: Inseguimento del nemico in fuga con forte pressione.
Caso 2: intero esercito inseguitore
1: esercito in ritirata
2: retroguardia che limita l'azione dell'avanguardia inseguitrice
3: avanguardia inseguitrice che effettua pressione sulla retroguardia dell'esercito sconfitto
4: esercito vincitore che supporta l'avanguardia

Caso 3: Marcia parallela con pressione laterale per indurre la direzione o tagliare la strada.

Caso 3: marcia parallela dell'esercito vincitore
1: esercito battuto in ritirata
2: retroguardia dell'esercito battuto
3: esercito vincitore che marcia parallelamente e tenta di forzare la direzione di marcia
4: distaccamento dell'esercito vincitore che insegue l'esercito sconfitto per fare pressione e raccogliere quanto lasciato alle spalle