Simulazione delle battaglie napoleoniche e informazioni tattiche, strategiche e militari di epoca napoleonica
lunedì 4 agosto 2014
Artiglieria: calibri e gittata
English: calibers and range
Français: Calibre et portée
Deutsch: Pfünder und Bereich
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In questo post intendo affrontare la questione dei calibri e della gittata dell'artiglieria in epoca napoleonica.
L'interesse di avere ben chiara la situazione è importante al fine di poter ben simulare e/o ricreare una battaglia. I regolamenti sono molteplici e, normalmente, semplificano alquanto l'aspetto artiglieria. Ma ben sappiamo che l'effetto di un cannone da 12 libre su una colonna d'attacco o una granata a breve distanza su una compagnia in linea sono devastanti. Il tutto cambia con granate a lunga distanza o cannoni da 3 libbre anche solo a media distanza.
Come abbiamo visto in post precedente, l'artiglieria disponeva di vari mezzi utilizzabili in momenti od occasioni diverse:
1) Cannoni da assedio. Grande calibro, difficilmente trasportabili. Russi e Spagnoli avevano i più grandi. Solo i russi provavano ad utilizzarli in battaglia.
2) Cannoni da fortezza. Grande calibro. Inamovibili.
3) Cannoni da campo. Di mediogrande e medio calibro. Utilizzati in battaglia come arma di concentrazone di fuoco sul nemico per far desistere un attacco o per aprire un varco fra le fila.
4) Cannoni ippotrainati. Artiglieria a cavallo. Rapido spostamento per giungere ad aiutare un settore del proprio dispiegamento in difficoltà. Più raramente in fase offensiva.
5) Obici (Howitzer). Calibro medio. Arma difensiva per eccellenza. Decimava il nemico in fase di attacco con le granate.
6) Cannoni da montagna. Piccolo calibro. Utilizzati anche come artiglieria reggimentale, ossia aggregata direttamente al reggimento e non organizzata autonomamente. Si trattava di artiglieria di supporto.
7) Razzi Congreve (Rockets). Inventati dal Colonnello inglese William Congreve sull'esperienza acquisita in India. Di diversissime dimensioni fra loro. Utilizzati come granate che giungevano dall'alto o come strumenti incendiari. Potevano raggiungere notevoli distanze.
Per la, futura, riproduzione di battaglie ho creato la seguente tabella.
I valori della tabella sono in yarde ma li possiamo considerare metri (1 yard = 0,9144) vista l'imprecisione dell'artiglieria dell'epoca. La libbra (pound) corrispode a 489,5 grammi.
Come evidente i calibri erano diversi e l'utilizzo variava da nazione a nazione. Ciò significa che anche catturare un cannone od una batteria al nemico non sempre significava poterlo riutilizzare in quanto non si disponeva dei proiettili adatti.
La tabella, ritengo chiara, si legge in questa maniera. Un cannone ha una gittata massima, ma l'effetto del proiettile sull'ultimo tratto è certamente inferiore. Quindi per i cannoni si ha una gittata massima che identifica quanto lontano poteva giungere il proiettile ed una gittata ottimale che indica la distanza di maggior danno prodotto e la maggior precisione nel colpire l'obiettivo. Ricordiamo che per gittate più brevi insorge l'angolo buio ove non è possibile colpire in quanto, come noto, occorre produrre al proiettile una certa traiettoria che rende salva l'area prospicente in cannone. Fatto salvo sparare ad "alzo zero", ma riducendo enormemente la gittata. Questo accadeva solamente nel caso di imminente assalto del nemico alla batteria. Al contrario, alzare troppo la traiettoria significava, nella maggior parte dei casi, vedere il proiettile giungere a terra e conficcarsi profondamente nel terreno senza produrre danni. In effetti questo tipo di proiettili i maggiori danni li produceva con il rimbalzare sul terreno e colpire più volte il nemico. Si comprende che un terreno gelato era ottimale, uno acquitrinoso rendeva scarni i risultati.
Per quanto riguarda l'obice (Howitzer) in discorso è diverso. L'arma ed il proiettile si distinguono per un altro obiettivo. Quello di far giungere la granata nelle vicinanze del nemico e questa esplodendo produrre danni in un'area circolare ove in un diametro inferiore seminava la morte mentre in diametri maggiori feriti più o meno gravi.
Il fante che aveva già combattuto vedeva giungere il proiettile del cannone e riusciva ad intuire la traiettoria e valutare se era o meno in pericolo. I rimbalzi erano più pericolosi in quanto l'aserità del terreno od una roccia potevano far cambiare la traiettoria con il pericolo di essere coinvolti. Il sopraggiungere di una granata, invece, seminava il panico, in quanto ove si fermava, come detto, colpiva tutto attorno con le sue biglie (o chiodi) scagliati tutto attorno. Quindi si poteva essere colpiti alle spalle.
I razzi (rockets) avevano la medesima funzione delle granate ma a grande distanza. Estremamente imprecisi (avevano solamente una barra stabilizzatrice di scarso effetto) ma avevano la prerogativa di giungere dal cielo in zone che potevano essere considerate non di prima o seconda linea e quindi, per l'epoca, da considerarsi tranquille. Gli inglesi adottarono i razzi nel 1805 e li utilizzarono in molte occasioni: dall'assedio di Kopenhagen a Lipsia alla guerra del 1812 contro gli USA. Ma anche gli austriaci ebbero i loro razzi dal 1808. Pare che fu proprio il futuro maresciallo Radetzsky ad organizzare le compagnie austriache di lanciatori di razzi. Venivano utilizzati razzi da 6, 9, 12, 24 e 32 libbre (Pound) e da 6, 7 e 8 pollici (inch)
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