Vedere le stampe dell'epoca rappresentanti migliaia di uomini coperti di stracci che cercavano di attraversare il fiume su di un ponte stretto e pericolante mi aveva lasciato un profondo segno.
L'area ove si è svolta la battaglia. Oggi in Bielorussia. |
La battaglia di Beresina |
Dall'altro lato la superba maestria con cui Napoleone ed i suoi ufficiali riuscirono a portare in salvo il proprio esercito. Un esercito allo stremo ma non demoralizzato, stanco e affamato ma fedele ai propri ufficiali. E' plausibile pensare che un qualunque altro esercito in tali disperate condizioni si sarebbe arreso in massa. Invece ciò che restava della Grand Armée si batté come un leone ferito e con una caparbietà che lasciò quantomeno stupiti gli stessi russi. Si disimpegnò ed attraversò la Beresina guadagnando la strada di casa.
L'esercito Imperiale Russo, sicuro della vittoria si batté per 4 giorni ma non riuscì a piegare la volontà dei francesi, degli italiani, dei napoletani, degli spagnoli, degli svizzeri, dei bavaresi, dei sassoni e di tutte la nazioni tedesche che avevano fornito un contingente a Napoleone. Una nota: il contingente portoghese in quei 4 giorni fu completamente annientato.
Proviamo ad immaginare la situazione nei giorni precedenti la battaglia. Dalle mappe Napoleone ed il suo staff erano ben consci che stavano andando incontro ad una trappola ma non potevano immaginare come divincolarsi in quanto erano inseguiti da Koutouzov, erano tormentati sulla destra da Wittgenstein e sulla sinistra da Chichagov, che con i loro cosacchi continuavano a colpire giorno e notte. Davanti vi era il fiume Beresina che chiudeva il 4° lato.
Aprire la strada sulla destra battendo Wittgenstein implicava avventurarsi verso nord e quindi verso il mar Baltico senza via di fuga e verso un gelo maggiore (se possibile). Aprirsi una vi di fuga verso sud battendo Chichagov era impensabile in quanto ci si sarebbe avventurati verso l'Ucraina che era distantissima dalla Patria. Fermarsi per dare battaglia a Koutouzov era altrettanto impensabile in quanto la tenaglia si sarebbe chiusa sui lati.
Quindi non rimaneva che avanzare: gli esploratori informarono che sino alla Beresina la strada era libera. Vengono mandati avanti i eroi del Genio Pontieri che in condizioni disumane costruirono 3 ponti. Uno di fronte al villaggio di Borisov e 2 ponti dinnanzi al villaggio di Studienka.
Il villaggio di Studienka oggi |
Il villaggio di Borisov in una foto di fine '800 |
L'acquitrinosa Beresina nell'area ove fu attraversata |
La Beresina ghiacciata in inverno |
I genieri che costruiscono uno dei ponti sulla Beresina |
Sull'altro lato del fiume attendevano le truppe di Chichagov, 4 giorni di duri scontri e l'esercito napoleonico era sull'altro lato del fiume con un numero imprecisato di affogati e di morti di freddo (si ricordi che venivano squartati i cavalli per mettere le mani al caldo per qualche minuto fra le sue viscere). Quella della Beresina fu una battaglia di avanguardia per aprirsi la strada sull'altro lato del fiume ed una battaglia di retroguardia per il sopraggiungere di Koutouzov e Wittgenstein.
L'estrema retroguardia in vista del ponte attaccata dai russi |
L'incredibile calca sul ponte |
Vi è un solo particolare che non sono ancora stato in grado di comprendere: come siano riusciti gli ufficiali a mantenere l'ordine. Forse l'idea che serpeggiava fra la truppa che solamente facendo esattamente ciò che era richiesto dai superiori vi era una speranza di sfuggire a quell'inferno bianco e rivedere i propri cari che attendevano a migliaia di chilometri di distanza.
Il monumento alla battaglia ed il monumento ai caduti della Grand Armée. |
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